Il lavoro rimane il grosso problema dell’Italia. A confermarlo sono i dati emanati dall’Eurostat dall’Istat la settimana appena passata. La disoccupazione in Italia è scesa ai minimi dal gennaio 2013 al livello dell’11,8 per cento, mentre rimane alto il livello di quella giovanile al livello del 40,5 per cento. Gli effetti di questo aumento dell’occupazione più che dalle riforme messe in atto dal governo è causata dal cambio del ciclo economico che è in attuo in Europa. Questo effetto si può riscontrare sugli inattivi che continuano ad aumentare.
Grafico n.1. Tasso disoccupazione giovanile Italia
Se il tasso disoccupazione sta diminuendo e perché si sta restringendo la forza lavoro. Nei prossimi mesi si continuerà ad assistere ad una diminuzione della disoccupazione in quanto ci sarà un consolidamento della ripresa economia grazie ai piani di politica economica messi in piedi dalle BCE ma per gli inattivi e gli scoraggiati il nostro paese deve fare di più, anche con una trasformazione dell’incontro tra domanda ed offerta di lavoro per favorire più meritocrazia e meno clientelismo e sopratutto per accelerare il rientro dei nostri giovani. Essere giovane non può significare essere disoccupato, inattivo e senza speranze.
Grafico n.2. Tasso di “scoraggiati” in Europa
FABIO MARINARO