IL GRANDE PROBLEMA:LA CORRUZIONE

Rinviati a giudizio di qua, indagini preliminari di là, corruzione a destra e sinistra. E pure al centro aggiungerei. Il fenomeno della corruzione di oggi è più grave persino rispetto ai tempi di Tangentopoli. Tempi di certo non facili. Sta dilagando ovunque, ormai si è infiltrata in ogni ramo della pubblica amministrazione, della politica, delle imprese e di ogni ambito corruttibile. Giudizi durissimi sull’Italia nel primo report della Commissione Ue sulla corruzione in Europa di non molti giorni fa. Dove si legge che la nuova legge italiana lascia irrisolti vari problemi perché non modifica la disciplina della prescrizione, la legge sul falso in bilancio e l’autoriciclaggio e non introduce reati per il voto di scambio. Nonostante la legge anticorruzione adottata nel novembre 2012 e gli sforzi notevoli profusi dall’Italia per combattere il fenomeno, questo rimane preoccupante secondo la Commissione Ue, ricordando che il suo valore in Italia è di circa 60 miliardi all’anno, pari a circa il 4% del Pil. Ad aggravare il giudizio sull’Italia è il dato sulla corruzione a livello Ue: 120 miliardi di euro annui, un costo a cui il nostro Paese contribuisce per metà dell’intero ammontare. E se davvero la stima di 60 miliardi fosse “esagerata” come sostenuto dalla Corte dei Conti, il suo valore resta molto alto rispetto a quello degli altri paesi europei. La volete una news? Tenetevi forte ve la diamo subito: l’Italia è il paese più corrotto del Continente dopo la Grecia. Secondo Transparency International, in collaborazione con l’Economist Intelligence Uniti, infatti, se nel resto del mondo i reati di corruzione sono in calo, il nostro Paese “sembra non avere ancora trovato la sua dimensione e prestigia del secondo posto in classifica”. Siete contenti di questo bel primato? Almeno siamo sul podio e guardiamo dall’alto verso il basso tutti. Peccato che non ci sia molto da andarne fieri. Insomma per risolvere questa piaga che ormai affligge l’Europa e il nostro Paese bisognerebbe introdurre una legislazione ah hoc, una serie di norme che veramente vanno a risolvere questo problema sempre più dilagante. Inutile che ci dicono che non si riesce a fermare questo fenomeno, basterebbe semplicemente mettere in mano agli investigatori tutti gli strumenti di cui necessitano per poter indagare, processare e condannare chi della corruzione ormai ne ha fatto uno stile di vita. Conflitto d’interessi, leggi ad persona, prescrizioni, abusi, appalti truccati e pochi poteri all’autorità nazionale anticorruzione Civit i problemi principali dai quali la politica potrebbe iniziare. O forse non ne ha voglia. Non indaghiamo oltre che già ci pensa chi di dovere a farlo ma la situazione qui va risolta e prima di quanto non si stia già facendo. 60 miliardi per l’erario sarebbero tanti fondi, fondi da utilizzare per disoccupati, imprese, giovani e quant’altro. Evidentemente i nostri conti sono così floridi che non vale la pena andarli a recuperare secondo i capoccioni di Montecitorio. Ah nell’articolo abbiamo detto che dovremmo essere il paese più corrotto del Continente dopo la Grecia, ammesso che non siamo riusciti a corrompere anche chi stilava la classifica. Inoltre gli altri paesi cercando di trovare una soluzione al problema. Ad esempio l’Ucraina adotterà un sistema di blockchain per assicurare la trasparenza durante il processo di privatizzazione di alcuni sui asset pubblici. La strada è ancora lunga ma da qualche parte occorrerà anche incominciare..

OSPECA
MICHELE FASCETTI

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