JOHN B. TAYLOR

John Brian Taylor è un economista statunitense il quale diede un grande contributo all’economia moderna grazie a la sua teoria nota come la Taylor Rule (regola di Taylor).
Taylor nasce a New York l’8 dicembre 1946 e si laureò in economia presso l’Università di Princeton nel 1968 e conseguì il dottorato di ricerca presso l’Università di Stanford nel 1973. Dal 1973 al 1980 insegnò alla Columbia University e dal 1980 al 1984 alla Woodrow Wilson School and Economics Department dell’Università di Princeton, prima di tornare alla Stanford.

La Regola di Taylor
In un articolo del 1993 propose la cosiddetta Taylor Rule, ossia una regola di politica monetaria la quale stabilisce come la Banca Centrale dovrebbe cambiare il tasso di interesse nominale in risposta ai cambiamenti di inflazione, produzione, o altre condizioni economiche. La proposta di Taylor è tesa a favorire la stabilità dei prezzi e la piena occupazione, riducendo sistematicamente l’incertezza e aumentando la credibilità delle azioni future da parte della Banca Centrale.
La Taylor Rule non è altro che un’equazione che incrocia il tasso di disoccupazione e il tasso d’inflazione, con l’obiettivo di creare dei segnali nel caso in cui la politica monetaria non fosse allineata correttamente all’attività economica e all’andamento dei prezzi.
Gli elementi presi in considerazione da Taylor sono:

• Tasso d’inflazione;
• Tasso di disoccupazione;
• Tassi d’interesse.

Dal punto di vista pratico, quindi, quando si è in regime di crescita economica (diminuzione della disoccupazione) e l’inflazione aumenta, le banche centrali dovranno alzare i tassi per evitare un surriscaldamento dell’economia. Questo vale solo se, per ogni aumento dell’1% dell’inflazione, la banca centrale alzasse il tasso d’interesse nominale di oltre un punto percentuale.
Viceversa, le banche centrali dovranno abbassare i tassi d’interesse quando aumenta la disoccupazione e diminuisce l’inflazione. In questo caso, invece, se il tasso d’inflazione diminuisce dell’1% la Banca Centrale dovrà abbassare il tasso d’interesse dello 0,5%.

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