Il 22 gennaio 2015, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo della BCE, il Presidente Mario Draghi ha annunciato un piano di acquisti di titoli per un valore di 60 miliardi di euro mensili, che avrà inizio da marzo 2015 e si protrarrà fino a settembre 2016, o comunque fino a quando l’inflazione non si porterà ad un valore minore ma almeno prossimo al 2%. Gli acquisti dei titoli pubblici avverranno in base all’ammontare delle quote capitale di ciascuno Stato membro nella BCE, ma quest’ultima si è detta disposta ad assumere una condivisione dei rischi soltanto per il 20% degli acquisti. Inoltre il Consiglio direttivo ha deciso di lasciare invariati i tassi, in particolare il tasso ufficiale di riferimento, al minimo storico del 0,05%. Il presidente ha dichiarato che il Consiglio direttivo si è rivelato unanime nel ritenere il piano di acquisto, meglio conosciuto come Quantitative Easing, un valido strumento di politica monetaria, per poi aggiungere che la maggioranza che intendeva intraprendere il piano fin da subito era così ampia da non dover neanche procedere al voto.
Il Comitato esecutivo comprende il presidente della BCE Mario Draghi, il vicepresidente Vítor Constâncio ed altri quattro membri: Benoît Cœuré, Sabine Lautenschläger, Yves Mersch e Peter Praet. Le competenze di questo organo consistono nel preparare le riunioni del Consiglio direttivo, attuare la politica monetaria conforme alle decisioni prese in seno al Consiglio direttivo, impartire le necessarie istruzioni alle banche centrali nazionali dei paesi facente parte dell’area euro e gestire gli affari correnti della BCE.
Il Consiglio direttivo, principale organo decisionale della BCE, è composto dai sei membri del Comitato esecutivo e dai governatori delle banche centrali nazionali dei 19 paesi dell’eurozona e si riunisce solitamente due volte al mese presso la sede dell’istituto centrale a Francoforte sul Meno, in Germania. Le competenze di questo organo consistono nell’adottare decisioni al fine di assicurare lo svolgimento dei compiti assegnati alla BCE e alla zona euro, intraprendere la politica monetaria: regolare tasso ufficiale di riferimento e l’offerta di riserve nell’area euro, nonché definire gli indirizzi di attuazione della politica monetaria intrapresa.
Come ha dichiarato lo stesso Mario Draghi all’inizio della conferenza stampa, l’ingresso della Lituania nell’area euro dal 1° gennaio 2015 ha comportato l’adozione di un sistema in base al quale i governatori delle banche centrali nazionali si alternano nell’esercizio dei diritti di voto nel Consiglio direttivo, ciò era stato già previsto nei trattati dell’UE allorché il numero dei governatori fosse divenuto superiore a 18. I paesi dell’area euro sono ordinati in base alla dimensione di ciascuna economia: i governatori dei paesi che occupano dalla prima alla quinta posizione (Germania, Francia, Italia, Spagna e Paesi Bassi) dispongono complessivamente di 4 voti, i restanti quattordici condividono 11 voti. I governatori esercitano il proprio diritto di voto a rotazione mensile.
Il Consiglio generale comprende il Presidente della BCE, il Vicepresidente della BCE e i governatori delle banche centrali nazionali dei 28 Stati membri dell’UE. Gli altri membri del Comitato esecutivo, il Presidente del Consiglio dell’UE e un membro della Commissione europea possono partecipare alle riunioni del Consiglio generale, ma senza diritto di voto. Il Consiglio generale assolve le funzioni consultive della BCE, raccoglie informazioni statistiche, si occupa della redazione del Rapporto annuale della BCE, elabora le disposizioni per uniformare le procedure contabili e le operazioni compiute dalle banche centrali nazionali, adotta misure per la sottoscrizione del capitale, si occupa dei preparativi necessari per fissare i tassi di cambio delle monete dei Paesi membri con deroga all’euro.
OSPECA
FRANCESCA PATARA