L’oro nero, così definito il petrolio, è stato oggetto nell’ultimo decennio di varie situazioni di turbolenza, basti pensare che nel 2008 il wti ha toccato il prezzo 157$ al barile per poi scendere sotto quota 50$ negli ultimi mesi. Di mezzo a queste quotazioni ci sono state due crisi economiche e recessioni dove il prezzo del barile naturalmente è sceso, ma ora con i Paesi più sviluppati che stanno uscendo dalla crisi, con gli Stati Uniti che stanno pensando di rialzare i tassi per paura dell’aumento dell’inflaziine, il Wti così come il Brent continua a scendere. Negli ultimi giorni anche le scorte di petrolio sono ai massimi e perfino l’Arabia Saudita ha aumentato la produzione ai massimi così come gli altri paesi non facenti parte dell’Opec.
Il grafico indica come il prezzo dell’oro nero sia sceso alla notizia dell’aumento delle scorte da parte dei maggiori importatori che non fanno parte del cartello dell’Opec e attendiamoci ancora nei prossimi mesi ancora uno scenario di prezzo stabile anche se l’economia mondiale uscirà dalla crisi e sempre meno ancorato ai fondamentali dell’economia reale è sempre più legato ai fenomeni della finanza.
OSPECA
FABIO MARINARO