L’economia del Brasile non sta vivendo un momento particolarmente facile. Nel primo trimestre del 2015 si è registrato un calo dell’attività produttiva dello 0,2% che si è accentuato ancor di più nei secondi tre mesi dello stesso anno (-1,89%).Allo stesso tempo le stime della banca centrale brasiliana non sono affatto confortanti (-2% per l’anno in corso e -0,15% per il 2016).
In questa crisi un ruolo importante è rivestito dal fatto che l’economia carioca è particolarmente chiusa in sé stessa.
La quota delle esportazioni e delle importazioni sono ben inferiori rispetto a quelle degli altri paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa). Nello specifico analizziamo il saldo netto della bilancia dei pagamenti di questi paesi. La Cina, con il suo saldo fortemente positivo, non è stata rappresentata per facilitare la comprensione del grafico.
Notiamo che dal 2007 in poi la bilancia dei pagamenti del Brasile ha registrato valori sempre più negativi raggiungendo l’anno scorso il record negativo degli ultimi 10 anni.
Allo stesso modo, secondo i dati disponibili sul sito della Banca Mondiale, diversi paesi dell’America Latina e dei Caraibi hanno un basso livello di penetrazione commerciale rispetto agli altri paesi del mondo delle stesse dimensioni e caratteristiche.
La quota delle imprese brasiliane esportatrici è pari allo 0,5% del totale, per un valore assoluto di neanche 20.000 unità. Di queste solo l’1% genera ben il 59% del valore creato, il 25% delle aziende crea il 98% dei commerci con l’estero.
Nonostante il basso numero di esportatori, il tasso di ingresso rimane molto basso al contrario dell’alto tasso di sopravvivenza. Ciò denota una mancanza di dinamismo strutturale.
Secondo uno studio del World Economic Forum, la carente internazionalizzazione dell’economia brasiliana è dovuta in primo luogo ai costi elevati di logistica e di transazione. Inoltre il sistema produttivo è stato fortemente rallentato da problemi di competitività legati alla carenza di capitale umano e alle politiche commerciali adottate dalla politica. I fattori appena elencati spiegano ulteriormente il motivo per cui le esportazioni sono concentrate in un numero ristretto di grandi imprese.
La ripresa dell’economia brasiliana passerà anche da una maggior internazionalizzazione delle sue imprese. A giudizio di molti addetti ai lavori, il governo può incentivare questo processo con lo sviluppo di infrastrutture materiali, per ridurre i costi i logistica, ed immateriali, per aiutare le aziende a competere in un mercato sempre più globale.
Saldo netto della bilancia dei pagamenti dei BRICS, in milioni di dollari
OSPECA
MAURO MARTINO