L’UNIONE EUROPEA

L’idea di Europa inizialmente era patrimonio di una cerchia ristretta di filosofi e di idealisti. Grazie alle idee scaturite dai movimenti di resistenza ai totalitarismi, affiorò il concetto di un’organizzazione del continente in grado di superare gli antagonismi nazionali e alcuni leader europei si convinsero che l’unico modo per garantire una pace durevole tra i loro Paesi era unirli economicamente e politicamente, fu così che nel 1993 nacque l’Unione Europea. Prima di arrivare all’UE come la conosciamo noi oggi sono stati necessari vari passaggi che iniziarono dopo la fine del secondo conflitto mondiale.
Nel 1949 gli stati europei instituiscono il Consiglio d’Europa stipulando la prima convenzione europea dei diritti dell’uomo; il Consiglio d’Europa fu la prima organizzazione europea ad essere istituita e si assume il compito di difendere i diritti dell’uomo, la democrazia parlamentare e il principio di legalità.
Nel 1950 nacque invece l’Europa comunitaria, questo progetto venne mostrato da Robert Schuman e da Jean Monnet, e venne proposto alla Germania e agli altri Paesi che volessero partecipare di creare una comunità di interessi pacifici.
Nel 1951 con il trattato di Parigi viene istituita la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA); la proposta della sua creazione, annunciata da Schuman nel 1950, fu rapidamente accettata da 6 Paesi: Belgio, Francia, Italia, Repubblica Federale Tedesca, Lussemburgo e Olanda (“comunità dei sei”). Il trattato di Parigi è entrato in vigore nel 1952 e viene considerato il precursore del trattato di Roma, fondatore della Comunità Economica Europa.
L’esperienza positiva della CECA e il crescente entusiasmo dell’opinione pubblica europea intorno ai primi dibattiti su un progetto relativo all’istituzione di un mercato comune, diedero nuovo slancio al processo di integrazione.
Nel 1955 i sei Stati membri della CECA parteciparono alla conferenza di Messina con la quale enunciarono una serie di principi e intenti volti alla creazione della Comunità Europea dell’Energia Atomica (Euratom).
La CECA fu un tale successo che, nell’arco di pochi anni, gli stessi sei Paesi decisero di compiere un passo successivo integrando altri settori della propria economia. Così il 25 marzo 1957 viene firmato a Roma il trattato istitutivo della Comunità Economica Europea (CEE), i sei Paesi si uniscono quindi nel Mercato Comune Europeo (MEC). Il trattato di Roma prevedeva l’istituzione di un’alta autorità (poi Commissione Europea), con compiti esecutivi e di iniziativa legislativa; un Consiglio dei Ministri (poi Consiglio Europeo), che approva e promulga gli atti legislativi; una Corte di Giustizia interprete delle norme del trattato; istituzione dell’Assemblea Parlamentare Europea (poi Parlamento Europeo).
Gli obiettivi principali del trattato di Roma furono:

• L’eliminazione dei dazi doganali tra gli Stati Membri;
• L’istituzione di una tariffa doganale esterna comune;
• L’introduzione di politiche comuni nel settore dell’agricoltura e dei trasporti;
• La creazione di un Fondo Sociale Europeo;
• L’istituzione della Banca Europea degli Investimenti;
• Lo sviluppo della cooperazione tra gli Stati Membri.

Per raggiungere questi obiettivi il trattato pone alcune linee guida e definisce il quadro per l’attività legislativa delle istituzioni comunitarie, in particolare riguardo alla politica agricola comune, la politica dei trasporti e una politica commerciale comune. Il mercato comune basato su quattro libertà fondamentali: libera circolazione delle persone, dei servizi, delle merci e dei capitali, che avrebbe dovuto realizzarsi in un periodo di dodici anni. Solitamente con “Trattato di Roma” si indica, il solo trattato istitutivo della CEE, ma nella stessa data fu firmato anche il trattato EURATOM che, inizialmente, fu elaborato per coordinare i programmi di ricerca dei Paesi aderenti al fine di promuovere un uso pacifico dell’energia nucleare. Esso mira alla condivisione delle conoscenze, delle infrastrutture e del finanziamento dell’energia nucleare.
Nel 1965 con il trattato di Bruxelles la CEE, CECA e EURATOM vennero unificati, ciò tuttavia non comportava un’unificazione della comunità.
Nel 1973, i successi dei sei spinsero la Gran Bretagna, l’Irlanda e la Danimarca ad unirsi ad essi. A questo punto inizia ad affermarsi l’idea della necessità di creare una moneta comune europea, così nel 1978 viene creato il Sistema Monetario Europeo (SME) che entra in vigore nel 1979 con lo scopo di rendere stabili i cambi tra le monete dei paesi della CEE (adottando come unità monetaria l’ECU).
Nel 1979 il Parlamento Europeo viene eletto per la prima volta a suffragio universale.
Nel 1981 entra a far parte della CEE anche la Grecia.
Nel 1984 il Parlamento Europeo approva il progetto di trattato per l’Unione Europea, che prevede il trasferimento alla Comunità di varie competenze in materia di politica economica e finanziaria, di Sanità e di legislazione sociale, con la proposta di creare una vera unione politica. Nello stesso anno il movimento federalista, presente in quasi tutti i paesi d’Europa, propone un’unione fra tutti gli stati in un unico superstato, unione non solo economica ma anche politica e militare. Tale proposta viene respinta, ma nel 1992 si decise di creare comunque un mercato unico europeo, dal momento che i problemi di cui si occupa non sono più solo economici, quindi non si parlerà più di CEE ma di Comunità Europea (CE).
Nel 1986 da 10 Stati si passa a 12 poiché entrano a far parte della CEE anche Spagna e Portogallo.
Il 1 luglio 1987 entra in vigore l’Atto Unico Europeo il cui obiettivo era quello di realizzare entro il 1992 il mercato interno unico, cioè uno spazio senza frontiere che assicurasse la libera circolazione di merci, servizi, persone e capitali.
Una delle principali tappe per la storia dell’integrazione europea è sicuramente quella del 9 novembre 1989 con la caduta del muro di Berlino.
Finalmente con il trattato di Maastricht, che entra in vigore il 1 novembre 1993, nasce l’Unione Europea (UE). Con questo trattato vengono introdotti i cosiddetti Tre pilastri dell’Unione Europea: la “Comunità Europea” che riunisce tutti i trattati precedenti (CECA, Euratom e CEE), la Politica estera e di sicurezza comune (PESC) e la politica estera di sicurezza e difesa (PESD) e infine la Cooperazione nei settori della giustizia e degli affari interni (CGAI). Con il Trattato di Maastricht i paesi aderenti, al fine di arrivare ad un’unione effettiva, hanno deciso:

• la creazione di una moneta unica, l’EURO
• la realizzazione della cittadinanza europea
• che l’UE sia l’interlocutore in tutte le relazioni esterne per la difesa e la sicurezza comune.

Nel 1995 entrano in vigore gli accordi di Schengen che consentono ai cittadini di viaggiare liberamente senza controllo dei passaporti alle frontiere; il sostegno finanziario dell’UE consente a milioni di giovani di studiare all’estero, inoltre viene semplificata la comunicazione, in quanto sempre più cittadini utilizzano il cellulare e internet. Sempre nel 1995 entrano in Europa anche Austria, Finlandia e Svezia, passando da 12 a 15 Paesi membri.
Nel 1997 viene firmato dai 15 Stati membri il trattato di Amsterdam, il quale si pone 4 grandi obiettivi:

• porre l’occupazione e i diritti dei cittadini come punto focale dell’Unione;
• eliminare gli ultimi ostacoli alla libera circolazione e rafforzare la sicurezza;
• permettere all’Europa di esercitare maggiore influenza sulla scena mondiale;
• rendere più efficace l’architettura istituzionale dell’Unione in previsione degli allargamenti successivi.

Nel 2000 il Consiglio Europeo di Nizza proclama la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, la quale enuncia i diritti e i principi che dovranno essere garantiti a tutti i cittadini dell’Unione: dignità, libertà, uguaglianza, solidarietà, cittadinanza e giustizia.
Nel 2001 viene poi firmato il trattato di Nizza (che entra in vigore nel 2003) il quale ha ulteriormente modificato i trattati UE e CEE portando cambiamenti a livello del funzionamento delle istituzioni dell’UE introducendo il voto a maggioranza.
Il 1 gennaio 2002 nei 12 Paesi membri (Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna) entra in circolazione l’Euro, che rappresenta la moneta unica.
Il primo maggio 2004 sono entrati a fare parte dell’UE altri dieci paesi che hanno portato a 25 i membri dell’Unione: Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Estonia, Lituania, Lettonia, Slovenia, Slovacchia, Malta e Cipro. L’Unione europea dei 25 Paesi costituirà il più esteso blocco commerciale del mondo ed il suo mercato unico conterà 500 milioni di cittadini. Si moltiplicheranno le prospettive di crescita economica nei nuovi stati membri e anche negli altri si apriranno nuovi sbocchi economici.
Nel 2007 entrano a far parte dell’UE la Bulgaria e la Romania. La Slovenia entra a far parte dell’Eurozona, diventandone il 13mo membro. Sempre nel 2007 i 27 Paesi dell’UE firmano il trattato di Lisbona che apporta modifiche ai trattati precedenti, rendendo l’UE più efficiente e trasparente.
Nel 2008 all’Eurozona entrano a far parte anche Cipro e Malta. Nel settembre 2008 una grave crisi finanziaria investe l’economia mondiale, portando a una più stretta collaborazione in campo economico tra i Paesi dell’UE.
Nel 2009 anche la Slovacchia entra a far parte dell’Eurozona, mentre nel 2011 è la volta dell’Estonia.
Nel 2011 si apre il “semestre europeo”, un ciclo semestrale di coordinamento delle politiche economiche dei Paesi dell’UE con lo scopo di prevenire crisi economiche come quella del 2008-10. Durante questo semestre la Commissione può offrire un orientamento politico e formulare raccomandazioni ai governi prima della definizione dei bilanci nazionali. Ciò consentirà agli Stati membri di coordinare meglio le loro politiche economiche e di beneficiare di una strategia economica europea comune, pur mantenendo la possibilità di adattare le politiche alla loro situazione nazionale.
Nel 2012 anche la Croazia aderisce all’Unione Europea (28mo Paese). Sempre in quest’anno entra in vigore il trattato che istituisce il meccanismo europeo di stabilità (MES). Questo trattato prevede una maggiore stabilità, il coordinamento e la governance dell’unione economica e monetaria. L’obiettivo del trattato è rafforzare la disciplina di bilancio mediante sanzioni automatiche e controlli più rigorosi e, in particolare, mediante la “regola del pareggio di bilancio”.
Nel luglio 2013 la Croazia è l’ultimo Paese membro entrato nell’UE.

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