Risalgono ad un paio di settimane fa i dati forniti dalla Commissione Europea ed elaborati dal Centro Studi Impresa Lavoro che vedono l’Italia come l’ultima in Europa a vedere i propri prodotto online. Ad utilizzare la rete come canale di vendita dei proprio prodotti e servizi sono infatti il 5,34% delle aziende Italiane, un dato imbarazzante se confrontato con gli altri paesi membri dell’Unione Europea dove la media si attesta intorno al 15,8%. Paesi come Repubblica Ceca, Danimarca e Croazia sembrano lontanissimi, posizionandosi sui primi tre posti del podio di questa particolare classifica, rispettivamente con il 26,54, 26,36 e 26,28%; ancora molto distanti sono poi anche altri paesi come Germania, Gran Bretagna, Spagna, Francia e persino la Grecia che possiedono rispettivamente il 22,59%, 19,80%, 16,65%, 11,76% e 9,19% di imprese attive con i proprio e-commerce online.
Questo dato è ancor di più sbalorditivo se si prende poi in considerazione un altro studio condotto da Paysafecard, secondo cui il 96,4% di un campione di intervistati tra i 16 ed i 70 anni prevedono di effettuare degli acquisti su Internet nel corso del prossimo anno; dato oltretutto in crescita rispetto al medesimo studio effettuato nel 2014.
Questo vuol dire che la quasi totalità delle aziende italiane non saranno prese in considerazione da un così elevato numero di possibili clienti.
Diviene quindi fondamentale andare a colmare questo gap con gli altri stati Europei cercando di aumentare e consolidare la presenza on-line delle aziende nostrane: per far ciò occorre senza dubbio migliorare la conoscenza di tutte quelle che sono le tecniche e le pratiche di Web Marketing in particolar modo all’interno delle tantissime PMI Italiane. Ciò potrebbe sicuramente rappresentare un’opportunità molto interessante per aumentare il fatturato di molte aziende e andare a migliorare quello che è l’attuale panorama economico Italiano.
Fabio Morelli
OSPECA
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